Degustazione ShareWine Borgogna al Formel B

La degustazione si è tenuta a giugno 2024 da ShareWine. Grazie a tutti i partecipanti.

Una Serata con le Stelle

Dire che aspettavamo con ansia questa selezione sarebbe un eufemismo! Non capita tutti i giorni di riunire Raveneau, Ramonet, PYCM, Girardin, Bruno Clair, Rousseau, Pacalet, Koji e Cossard per un ballo collettivo!

E che ballo è stato. Le aspettative e l’atmosfera erano al massimo, e per la gioia di tutti i presenti, i vini hanno brillato, dimostrando perché i maestri dietro di loro sono di prim’ordine!


Performance al Massimo

Qui sotto, puoi leggere di più su come si sono comportati i vini della serata:

Raveneau Petit Chablis 2018 MG

Una cosa è certa... Chablis è perfetto per pulire il palato grazie alla sua classica alta acidità e mineralità. Nonostante il “Petit” sull’etichetta, Raveneau calibra i nostri sensi già dal primo respiro.

All'olfatto risulta espressivo con un ventaglio agrumato di limone salato, scorza di limone essiccata e lemon curd, seguito da una splendida acidità in bocca, pietra calcarea, pera fresca e leggermente scottata avvolta in una ricca e cremosa texture.

Ramonet Meursault-Blagny 2020

Cosa... Ramonet produce Meursault? Sì! Un unico Meursault dal vigneto 1er Cru Blagny è entrato nel portfolio della leggendaria maison di Chassagne.

E non solo è unico lì, ma si distingue anche tra i vini successivi per il suo stile più nitido e verticale.

L’intensità è alta e tagliente, scorre sul palato così velocemente da solleticare e mordere tutta la bocca.

L’aroma e il gusto sono molto sottili con note agrumate salate e piccoli fiori di camomilla.

Jean Chartron Meursault 2020

Il Meursault di Chartron mostra anch’esso grande precisione, ma è molto più orizzontale in bocca, diffondendosi dolcemente su tutto il palato.

Le uve provengono da Tillet e Narvaux, e questo si riflette nell’intensità: un livello davvero alto per un Village!!

Rispetto al Ramonet, è più morbido, con il legno perfettamente integrato, lasciando un accenno di tostatura e nocciole al naso, completato da delicate note di pera e pesca matura, olio di agrumi, fiori bianchi e un lungo finale salato.

Pierre Girardin Meursault Narvaux 2020

Si parla molto del PVG sotto diversi aspetti. Un giovane con un gusto per il moderno, già ben avviato verso le stelle!

Anche questo vino vuole lasciare il segno nel mondo ed è quindi diretto e deciso.

Si percepisce la potenza già dal naso, dove il legno è più pronunciato rispetto agli altri vini e la frutta è più matura, senza nascondersi.

Forse è stato l’unico dei quattro vini di cui abbiamo indovinato l’annata. Un vino cremoso, di grande carattere e con un chiaro DNA Meursault.

Pierre-Yves Colin-Morey Meursault 2020

Qualunque sia la ricetta seguita da “Per Ove”, speriamo che continui perché funziona benissimo. Questo vino merita quindi tutti i superlativi che ci sono venuti in mente appena versato nel bicchiere: fantastica morbidezza al palato, acidità affilata, tanta profondità e lunghezza.

Ad ampio spettro ma dannatamente ben bilanciato, un mosaico di agrumi croccanti, frutta a nocciolo, sale marino, morbido caramello chiaro e spezie sottili... anche se il vino non vuole lasciare la bocca, si percepisce che c’è ancora dell’altro... una marcia tenuta ancora in riserva.

Il team SW ha dovuto arrendersi ancora una volta al PYCM e dichiararlo il bianco preferito della serata.

Conclusione sui Bianchi 2020

Tutti i bianchi della serata dimostrano chiaramente che sono stati raccolti al momento perfetto. Alleluia per il 2020 e questa acuità!